Questi studi cerca di valutare l’azione del mix di sostanze chimiche pericolose, anche in basse quantità, nello sviluppo del futuro nascituro, se questa interazione, e probabile correlazione, è verificabile nell’essere umano, altrettanto potrebbe accadere nel cane, il che dovrebbe indurci a ripensare l’allevamento, non sarebbe la prima volta che il modello umano apre le porte a valutazioni nel campo cinofilo, certamente i due organismi presentano strutture diverse ma sappiamo che la placenta della mamma cane è soggetta a permeabilità e non è sbagliato domandarci se anche la fattrice e la cucciolata possono avere effetti collaterali simili se sottoposti a simili rischi, più che un campanello di allarme questo è l’ingresso a una serie d considerazioni che siamo chiamati a porci come allevatori.
https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2022/02/18/rischi-per-i-bambini-esposti-a-mix-di-sostanze-chimiche-in-utero-video_5927d6d8-82c9-4549-888c-aaec1e86c04e.html
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412019331538
http://www.publichealthtoxicology.com/Public-health-and-public-law-issues-for-the-toxicological-risk-assessment-of-chemical,144201,0,2.html
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1241145/