Sto compiendo una ricerca per un progetto e ho voluto controllare che indagini di settore erano state fatte, primo perché i dati potevano essere interessanti, poi per capire verso che argomenti erano concentrate le attenzioni, con quale unità di misura ci valutano, quanto pesiamo. Per mia sorpresa il ministero della Agricoltura non ha ricerche in essere, almeno non le ho trovate, nemmeno il ministero della Salute. Tantomeno Enci. In compenso ho trovato due studi delle Agenzia delle Entrate, il:
* VM48U (COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PICCOLI ANIMALI DOMESTICI)
* TM18B (COMMERCIO ALL’INGROSSO DI ANIMALI VIVI)
Chi inoltre ha censito il mondo dell’animale d’affezione in Italia?
ASSALCO – Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia.
-il mondo della veterinari
-le associazioni che accomunano i produttori di farmaci
-una associazione di aziende di cibo per animali
OTTIMO! direte voi… io un po’ meno perché i dati rilevati non sono quelli che mi aspettavo.
Dalle associazioni veterinarie e farmaceutiche mi sarei immaginata un censimento di patologie, un censimento sull’origine dei cani per poi censire le patologie e capire se ci fosse una categoria dove ci fosse una maggiore presenta di patologie. Insomma, loro curano i cani! Sono i beniamini della salute dei nostri cani… invece. Il rapporto ASSALCO 2021 apre la presentazione in pdf cosi:
Nemmeno un accenno a una eventuale radiografia dello stato di salute dei nostri cani. In compensi sappiamo che il settore della lettiera per gatti ha segnato un +4,6% e che il settore giochi ha incrementato del 14,6% il fatturato
Le mie ricerche si sono imbattute in un report estero sulla progressione di crescita stimata del mercato, si parla di un incremento nel giro d’affari del 6% fino al 2027… WOW!
La ricerca parla di un totale di fatturato di 60.2 miliardi e che entro il 2025 si aspettano un aumento che dovrebbe sfiorare i 93,1 miliardi.
Le FETTE di mercato sono le seguenti:
-36% CIBO
-27% Cure VETERINARIE
-23% Accessori
-10% Vito e alloggio
-4% acquisto di animali *****************
ed è qui che va la mia attenzione! solo il 4% di questi miliardi genera il movente per il successivo 96% di sborso…
Analizziamo il dato, se acquisti un cane spesso è un cane di razza, dico spesso perché adesso va di moda comperare i meticci… ma torniamo a noi… Il cane di razza, il cane allevato da quelli che mercificano la vita.
Interessante… bene, la ripartizione della spesa però non specifica l’origine dei cani, gatti e piccoli animali. Specifica che solo il 4% della spesa complessiva serve a acquistare questi animali.
Va fatta una precisazione: noi, allevatori, non abbiamo questa ripartizione di spesa, spendiamo assai per il cibo ma nelle realtà che conosco le spese veterinarie non sono cosi alte, certo spendiamo in interventi eccezionali ma non è la regola il 27% della nostra spesa.
Un cane ben allevato e ben seguito vede il veterinario per i vaccini, le cure antiparassitarie, controlli scheletrici (anche, gomiti, spalla, vertebre, etc) di routine e poco altro, vuol dire un centinaio di euro all’anno tolte le indagini scheletriche? indagini che vanno fatte una volta in vita? dunque, un cane BEN SELEZIONATO non è fonte di spesa per quel 27% di spese veterinarie.
Adesso andiamo a fare le pulci al cibo. I principali marchi di mangime hanno linee molto costose per molte disfunzioni… che il cane di razza non presenta nemmeno in quei allevamenti che seguono una alimentazione naturale. Io stessa ho due femmine “intolleranti” alle crocchette, se mangiano crocchette si riempiono di dermatite ma se mangiano cibo fatto in casa, su misura, no… e i miei clienti che seguono lo stesso tipo di alimentazione dicono di non avere problemi di dermatite, perfino chi la segue anche se il cane non esce dal mio allevamento… e allora?
Adesso vi mostro i parametri che usano per mappare il tipo di proprietario Italiano, insomma, a cosa fa attenzione un proprietario di GATTO o CANE.
38,8% sono le famiglie che hanno un CANE o un GATTO.
18,3% un GATTO
27,1% un CANE, a noi interessano questi.
Se guardate i parametri presi in considerazione vedete che manca l’origine del animale d’affezione.
Al corpo di esperti che ha incaricato questo censimento di settore sembra non interessare se i cani e gatti arrivano da allevamenti professionali o amatoriali, se sono nati da genitori testati, se sono stati messi in atto metodi di stimolazione sensoriale, valutazione attitudinale, progetto allevatoriale o accoppiamento fortuito. Interessa solo trasmettere la percezione che se spendete in “buon cibo”, giochi, igiene e cure veterinarie allora siete “buoni proprietari”. Un po’ come dire che mi interessa (e ti valuto positivamente) quanto spendi di meccanico ma non prendi in considerazione se hai comperato una macchina da una azienda con standard qualitativi o te la sei costruita a casa. Probabilmente se sono state seguite delle procedure collaudate per costruire l’automobile e chi ha costruito il mezzo era personale qualificato… almeno nei primi anni di vita la macchina vedrà poco il meccanico, i tagliandi… dunque si come spendete poco in manutenzione vi curate poco della vostra macchina?
Perché con il cane dovrebbe essere diverso?
Questo veloce articolo pone molte domande, più di quelle che avevo quando ho iniziato la mia ricerca.
Credo abbiate capito che non ho le risposte ma sono sicura che i focus, le attenzioni, vanno verso quanto spendete e non come stanno i vostri cani e questo mi fa sorgere una SOLA domanda:
CHI VUOLE VENDERE COSA?
Noi, cani sani, ben selezionati, condividendo con voi la cultura del cane di razza… vista la nostra esperienza positiva con i cani che compongono la nostra famiglia e ci accompagnano nel quotidiano.
Il resto del mondo “cane”, invece?
?
Vi lascio con una frase presa dal documento ASSALCO del 2020
“L’attenzione al benessere dell’animale si riscontra anche nella ricerca del confronto con i professionisti del settore, ai quali si chiedono consigli su temi quali l’alimentazione. Mentre per cani e gatti ci si confronta principalmente con il veterinario, per i piccoli mammiferi e per i pesci è il negoziante la figura alla quale si rivolge il numero maggiore di proprietari.”
NON SI PARLA MAI DELL’ALLEVATORE